"Questo è il pezzo più vecchio del disco. È un pezzo che suoniamo da una vita, ce l’abbiamo oramai proprio dentro alle braccia, viene fuori da solo come uno sputo. L’abbiamo sempre chiamato Hot Snakes perché ci sembrava un pezzo degli Hot Snakes. Ora non lo sembra per niente. Il testo che c’abbiamo appioppato parla di partigiani. Uoah. Non è vero. C’è la parola partigiano, e anche cippo, e mondine. Però in realtà quello che ci siamo chiesti è: Cosa faremmo noi, oggi, se arrivasse una guerra e ci toccasse scegliere? Cosa sceglieremmo, noi, oggi, se fossimo costretti (dalla storia, dagli amici, dai nemici, dallo stato, dall’etica) a scegliere? Secondo noi, quel che è certo, è che, rispetto a chi prese una decisione 60 anni fa, quello che a noi manca è la paura. Paura. E alla fine dice “Ci mancherà sempre quella paura che avevi tu. Ci resterà un peso in più”. L’assenza di paura diventa un grossissimo peso da portarsi appresso. Però non è che ora si debba star qui a spiegare e far la parafrasi, che è la morte dell’amicizia."
tratto da:
legno.wordpress.com/2011/05/06/i-gazebo-penguins-intervistati-da-federico-bernocchi/
Non basta chiedersi perché. Ma perché?
Vorrei sentirti più vicino, fantasma o partigiano, ma niente mi parla di te.
La prima volta che ho ascoltato le mondine ho pianto del coraggio che non ho
Davanti a un cippo o ad un altare mi sembra di sparire del freddo che hai preso per me.
Ci mancherà sempre quella paura che avevi tu; ci resterà un peso in più.